
Nel cortile
ci sono bambini giocano
e starnazzano
e vociano
e ronzano in cerchio
come vespe depravate
o mosche instupidite.
Eppure, l'uomo seduto sulla panchina
ignora.
Fischia melodie antiche
e suona la sua chitarra
con accordi accartocciati.
Sembra fagocitato
da una bolla senza tempo
che è passato,
è futuro
ma non presente.
Poi un ragazzo passa e gli parla
e lui spunta lento ed improvviso
come un'aurora
dal suo luogo racchiuso.
Ascolta,
dice
un sorriso velato
e di nuovo
languidamente,
soavemente
si inabissa
nel vortice
nel vortice...
nel vort...
nel vo...
nel...
n...
...
.
Testo : Stefano Cappelletti (1999)
Foto : Jaime Gil y Sanchez (2010)
...si chiama "aggredire la bolla per sciallarcisi dentro" ))
RispondiEliminaBella K
Evanescente , bella.
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